Un capo, una persona, significano un padrone e milioni di schiavi.
La donna, fuori dell'amore, è noiosa. Non sa. Bisogna vivere con una e tacere. O andare a letto con tutte e fare. Ciò che più importa è altrove.
La tentazione comune a tutte le intelligenze: il cinismo.
C'è la bellezza e ci sono gli umiliati. Qualunque difficoltà presenti l'impresa, non vorrei mai essere infedele né ai secondi né alla prima.
Non v'è amore per la vita senza disperazione di vivere.
Uccidersi, in un certo senso è come nel melodramma, è confessare: confessare che si è superati dalla vita o che non la si è compresa.
Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a liberarlo.
Dello schiavo, che è uno strumento vivente, bisogna aver cura nella misura in cui è buono al lavoro.
I peggiori sostenitori della schiavitù sono coloro che trattano bene gli schiavi.
La schiavitù umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca sotto forma di lavoro liberamente salariato.
Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati.
Un essere che per natura non appartiene a se stesso ma a un altro, pur essendo uomo, questo è per natura schiavo: e appartiene a un altro chi, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà.
Re e preti, nel condannare la dottrina del suicidio, hanno voluto assicurare la durata della nostra schiavitù. Intendono tenerci chiusi in una cella senza uscita, come quello scellerato della Commedia di Dante che fa murare la porta della prigione dove era rinchiuso lo sventurato Ugolino.
Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo.
La vera schiavitù è la condanna all'astensione.
Non è una vergogna essere schiavi: è una vergogna avere schiavi.