La vera schiavitù è la condanna all'astensione.
La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai, il futuro, rende la vita più semplice, ma anche tanto priva di senso.
Un'immoralità predicata è più punibile di un'azione immorale. Si arriva all'assassinio per amore o per odio; alla propaganda dell'assassinio solo per malvagità.
Uccidere e sia pure a tradimento, è cosa più virile che danneggiare un amico riferendo una sua confidenza.
L'uomo è un animale molto più semplice del cane perché sente di più e più facilmente. Quando incontra un altro uomo gli tocca la mano e sembrerebbe quasi di non curarsi di quanto sta dietro di questa mano.
Il possesso non dava la verità, ma esso stesso, non abbellito da sogni e neppure da parole, era la verità propria e pura e bestiale.
La schiavitù umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca sotto forma di lavoro liberamente salariato.
I peggiori sostenitori della schiavitù sono coloro che trattano bene gli schiavi.
Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli animali.
Un essere che per natura non appartiene a se stesso ma a un altro, pur essendo uomo, questo è per natura schiavo: e appartiene a un altro chi, pur essendo uomo, è oggetto di proprietà.
Lo schiavo che ama la sua vita da schiavo ha una vita da schiavo?
Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a liberarlo.
Ogni schiavo reca nella sua mano il potere di sopprimere la sua cattività.
Alla schiavitù più pulita è preferibile la morte più sozza.
Togliere le catene agli schiavi è facile, ma liberarli è difficile.
La schiavitù non è altro che lo sfruttamento esercitato da alcuni sul forzato lavoro delle folle.