247 frasi, citazioni, aforismi
Amare e perdonare non è proprio dell'uomo: è proprio di Dio o della donna.
C'è una certa solidarietà e un'infamia condivisa tra il governo che fa il male e il popolo che lo lascia fare. Soffrire è una cosa venerabile, subire è una cosa disprezzabile.
C'è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un'idea il cui momento è ormai giunto.
Chi non dice nulla fa fronte a tutto. Una parola che vi sfugga, presa nell'ingranaggio sconosciuto, può trascinarvi interamente sotto non si sa quali ruote.
Chiacchiere da mensa e discorsi d'amore sono inafferrabili; i discorsi d'amore sono nubi, le chiacchiere da mensa sono fumi.
Dinanzi al genio non si cavilla.
Esser santo è un'eccezione; esser giusto è la regola. Sbagliate, mancate, peccate, ma siate giusti.
Far il poema della coscienza umana, foss'anco d'un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epopee in un'epopea superiore e definitiva.
Gesù disse: amate; la Chiesa dice: pagate.
Gli esseri i più feroci, sono disarmati quando s'accarezzano i loro figli.
Ho un padrone: è il dovere; ho un giudice: sono io.
I diplomatici tradiscono tutto, tranne le loro emozioni.
I giudici, in generale, si regolano in modo che il loro giorno di udienza coincida con il loro giorno di malumore, allo scopo d'aver sempre qualcuno su cui sfogarsene comodamente, in nome del re, della legge e della giustizia.
I grandi artisti hanno probabilità nel loro talento e del talento nella loro probabilità.
I poeti hanno dentro di sé un riflettore, l'osservazione; e un condensatore, la commozione. Di qui derivano quei grandi fasci luminosi che escono dal loro cervello e fiammeggiano sulla tenebrosa muraglia umana.
I professori, detestabili come sono, fanno, non solo a loro insaputa, ma anche assolutamente loro malgrado, eccellenti discepoli.
I selvaggi hanno dei vizi. È per mezzo di questi che li conquista più tardi la civiltà.
I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.
I vasti orizzonti generano le idee complesse, i piccoli orizzonti le idee ristrette.
Il bambino ha il dono di accettare molto rapidamente la scomparsa di una sensazione. Gli sono risparmiati quei contorni remoti e sfuggenti che costituiscono la vastità del dolore.