71 frasi, citazioni, aforismi
La vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate.
Il Grande Bastardo appare per lo più come variazione nell'intensità della luce, un calo improvviso, o un lampo, o la comparsa su un muro dell'ombra di qualcosa che non esiste.
Berlusconi: Se i mafiosi votano per me, sappiano bene che userò quei voti contro di loro. Naturalmente non vi dico chi sono "loro".
Il numero che anni fa mi diede una piccola notorietà era questo: facevo sparire una grossa oca. La mettevo sotto un telo scuro e lei spariva. Nessuno capiva come facessi. Vi dirò la verità: neanche io. Era l'oca che era brava.
Le idee sono come le tette: se non sono abbastanza grandi si possono sempre gonfiare.
Computer: cretino ad alta velocità in dotazione, spesso, a cretini molto lenti.
Non esistono uomini cattivi [...] se sono cucinati bene.
Triste è l'uomo che ama le cose solo quando si allontanano.
Il mondo si divide in: quelli che mangiano il cioccolato senza il pane; quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane; quelli che non hanno il cioccolato; quelli che non hanno il pane.
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.
Le stelle esistono perché amo, se non amassi scomparirebbero.
La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa.
Il presente corre veloce, ci sfugge e scorre, toglie ai pensieri ogni distanza.
Tutte queste ore chiedono esitanti se sono state la più felice, ma io so bene che posso ricordarle ma non posso sceglierne una.
L'arte è questo: scappare dalla normalità che ti vuole mangiare. Io fuggo sempre, e i miei disegni sono così perché so che possono essere cancellati, divorati in un attimo. Eppure so che uno di questi, almeno uno, o tanti, durerà milioni di anni.
Un'altra persona può suggerirci: questa è l'ora più bella della tua vita, ma potrebbe mentire e il fatto stesso che ce lo dica già ci introduce al rimpianto, al pensiero che quest'ora svanirà, che stiamo per perderla.
Non sono ubriaco: sono leggermente euforico per l'ingestione di piccole quantità etiliche.
L'estate più famosa fu quella del '68. Era così caldo che i coccodrillini scappavano dalle magliette e andavano a tuffarsi nelle granite al tamarindo.
Abbiamo fretta, abbiamo paura del fulmine. È questo che ci fa sbagliare.
Crediamo di sapere cosa scriveremo sulle pagine dei giorni futuri, oppure crediamo addirittura di essere già alla fine del libro... ma c'è sempre una pagina che ci sorprende.