Non esistono uomini cattivi [...] se sono cucinati bene.
Crediamo di sapere cosa scriveremo sulle pagine dei giorni futuri, oppure crediamo addirittura di essere già alla fine del libro... ma c'è sempre una pagina che ci sorprende.
Un'altra persona può suggerirci: questa è l'ora più bella della tua vita, ma potrebbe mentire e il fatto stesso che ce lo dica già ci introduce al rimpianto, al pensiero che quest'ora svanirà, che stiamo per perderla.
Uno non può fare l'eroe tutta la vita. Anzi, il più delle volte non può farlo per più di 10 minuti. Certo, in quei dieci minuti si vedono le cose diversamente.
Quando dormiamo siamo tutti uguali, morfeonauti inermi nel colorato gorgo, e non conta cosa si sogna, se no saremmo tutti in galera.
Le stelle esistono perché amo, se non amassi scomparirebbero.
Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.
Il cattivo non può vincere, il finale deve essere edificante... in un modo o nell'altro il cattivo deve morire.
Cresco sempre di più avendo le persone accanto a me: amici che fanno parte della mia famiglia. Sono molto fortificato da queste persone con cui condivido tutto. Non ci sono cattiverie perché ci siamo scelti. Le persone che non mi piacciano non le frequento.
I cattivi sono cattivi, Charles. Per quanto una cosa possa non essere colpa loro, sono colpevoli per altri motivi.
È molto più facile credere alle cattiverie, ci hai mai fatto caso?
La cattiveria è rara. Gli uomini sono per la maggior parte troppo indaffarati con sé stessi per essere cattivi.
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.
Non c'è scusa all'essere cattivi, ma v'è un certo merito nel sapersi tali; fare il male per stupidità è il più irrimediabile dei vizi.
Elegante com'era, nel pensare, nel vivere, oltreché nel lavorare, penso che Luchino mettesse la cattiveria, più che la bontà, nel novero delle cose eleganti: era elegante, per lui, la negatività nel suo duplice aspetto di sadismo, e masochismo.