134 frasi, citazioni, aforismi
Ottima cosa è nell’animo la sapienza. Così è pessima cosa nel corpo il dolore. Adunque siccome il sommo male è ‘l corporal dolore, così la sapienza è dell’animo il sommo bene, cioè de l’om saggio, e niuna altra cosa è da a questa comparare.
No' si volta chi a stella è fisso.
Chi altri offende, sé non sicura.
Quattro sono le potenzie: memoria e intelletto, lascibili e concupiscibili. Le due prime son ragionevoli e l'altre sensuali.
Quelli che s'innamoran di pratica sanza scienzia son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.
Quando Fortuna vien, prendila a man salva, dinanzi dico, perché direto è calva.
Quando avrai provato l'emozione del volo,una volta a Terra camminerai con lo sguardo rivolto verso il cielo perchè la sei stato e la agogni a ritornare.
La memoria dei beni fatti, appresso l'ingratitudine, è fragile.
De' cinque sensi, vedere, uldir, odorato sono di poca proibizione, tatto e gusto no.
Raro cade chi ben cammina.
Ogni nostra cognizione, principia dai sentimenti.
Si come il ferro s'arruginisce sanza esercizio e l'acqua si putrefà o nel freddo s'addiaccia, così lo 'ngegno sanza esercizio si guasta.
Ogni azione fatta dalla natura non si pò fare con più brieve modo co' medesimi mezzi. Date le cause la natura partorisce li effetti per i più brievi modi che far si possa.
O dormiente, che cosa è sonno? Il sonno ha similitudine colla morte. O perché non fai adunque tale opera che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, che vivendo farsi col sonno simile ai tristi morti?
Come il ferro in disuso arrugginisce, così l'inazione sciupa l'intelletto.
Chi non punisce il male, comanda che si facci.
Quando l'amante è giunto all'amato, lì si riposa. Quando il peso è posato, lì si riposa. La cosa cognosciuta col nostro intelletto.
Chi poco pensa, molto erra.
Nessuno effetto è in natura sanza ragione; intendi la ragione e non ti bisogna sperienza.
Il falcone non potendo sopportare con pazienza il nascondere che fa l'anitra fuggendosele dinnanzi e entrando sotto acqua, volle come quella sotto acqua seguitare, e, bagnatosi le penne, rimase in essa acqua, e l'anitra, levatasi in aria, schernia il falcone che annegava.