50 frasi, citazioni, aforismi
Affrettati nell'azione, e fallisci. Cerca di afferrare le cose, e le perdi. Forza un progetto al completamento, e rovini ciò che era quasi maturo.
Tutte le creature si agitano insieme: io contemplo il loro ritorno. Infatti, le creature fioriscono, poi ciascuna ritorna alla propria radice. Questo si chiama «restituire il mandato». Restituire il mandato si chiama «norma». Conoscere la norma si chiama «illuminazione».
Di ciò che sempre non è ora vedremo i portenti, di ciò che sempre è ora vedremo i confini.
La felicità nasce dalla sfortuna. La sfortuna è nascosta in seno alla fortuna.
Non lodiamo soltanto il saggio il cui nome spicca sul libro, ché al saggio la saggezza va prima strappata. Perciò sia anche ringraziato il doganiere che glielo chiese come pedaggio.
Il viaggio è la ricompensa.
L'uomo saggio rigetta l'eccesso, rigetta la prodigalità, rigetta la grandezza.
L'uomo saggio non pretende di essere maestro agli altri né li considera come suoi discepoli: perché non ama né se stesso come maestro né gli altri come discepoli.
Il saggio produce senza appropriarsi, agisce senza nulla attendere.Quando la sua opera è compiuta, egli non vi si attacca.E poiché non è attaccato ad essa, la sua opera resterà.
Non appena il legno grezzo è tagliato, si hanno i nomi. Da quando ci sono i nomi, il saggio saprà dove fermarsi. Chi sa dove fermarsi non corre pericoli.
Il vero saggio per sé non provvede:se si spende negli altri,per sé acquista;e più dona, più ottiene per se stesso.
Ricchezza e onori e in più arroganza si lasciano dietro rovina. A opera compiuta, ritirarsi: questa è la via del cielo.
Il saggio pospone se stesso, ma è sempre davanti; esclude se stesso, ma si tiene lontano dai pericoli. Non è forse perché è senza fini personali che può realizzare i propri fini?
Il Saggio arriva senza partire. Vede senza guardare. Fa senza fare.
Quando un dotto di prim'ordine sente parlare della via, la segue rispettosamente. Quando un dotto di mezza levatura sente parlare della via, ora la mantiene ora la perde. Quando un dotto d'infimo ordine sente parlare della via, si fa una grande risata.
Analizzare gli altri è conoscenza, conoscere se stessi è saggezza.
Chi riconosce gli altri è dotto.Chi riconosce se stesso è saggio.Chi batte gli altri ha forza fisica.Chi batte se stesso è forte.Chi è soddisfatto è ricco.Chi non perde il suo centro dura.
Sapere di non sapere è saggezza suprema, non sapere di sapere è un male.
La via del saggio è agire, ma non competere.
Chi conosce il (suo lato) maschile ma conserva il (suo lato) femminile diventa l'impluvio del mondo. Essendo l'impluvio del mondo, la virtù non lo abbandona mai; ritorna allo stato di infante.