Sapere di non sapere è saggezza suprema, non sapere di sapere è un male.
Le persone solitamente falliscono quando sono all'apice del successo. Quindi presta tanta cura alla fine quanta all'inizio. Così non ci sarà fallimento.
Il saggio conosce se stesso, ma non si mostra; ha rispetto di sé stesso, ma non si ritiene prezioso.
Se correggi la mente, il resto della tua vita andrà a posto.
Il saggio produce senza appropriarsi, agisce senza nulla attendere.Quando la sua opera è compiuta, egli non vi si attacca.E poiché non è attaccato ad essa, la sua opera resterà.
Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie.
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento: quello in cui l'uomo sa per sempre chi è.
Avere metodo significa essere consapevoli di come si parla e di ciò che si dice.
La gente famosa pensa di poter restare per sempre sulla cresta dell'onda, senza realizzare che è contro la regole della vita. Non si può restare in cima a lungo, è un fatto naturale.
Essere vigilanti significa: sapersi ora sotto gli occhi di Dio ed agire come si suole fare sotto i suoi occhi.
Tutte le creature si agitano insieme: io contemplo il loro ritorno. Infatti, le creature fioriscono, poi ciascuna ritorna alla propria radice. Questo si chiama «restituire il mandato». Restituire il mandato si chiama «norma». Conoscere la norma si chiama «illuminazione».
Di notte steso sul letto ascolto i battiti e so che non sono miei, ma i suoi, cuciti nel mio petto. Così sento di essere in due. Quello che vedo, assaggio, odoro, tocco, ascolto, glielo racconto.
La demenza non può riconoscere se stessa, nello stesso modo con cui la cecità non può vedersi.
Andiamo a conquistare la mia tredicesima sconfitta di fila!
L'arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell'inconscio, cioè oggettivamente; l'Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto.
Attenzione implica esclusivamente una cosa. La consapevolezza è molto diversa, non è esclusiva. Non è fare attenzione: è essere attenti, è semplicemente essere coscienti. Sei cosciente quando sei inclusivamente cosciente.