Analizzare gli altri è conoscenza, conoscere se stessi è saggezza.
L'uomo saggio non pretende di essere maestro agli altri né li considera come suoi discepoli: perché non ama né se stesso come maestro né gli altri come discepoli.
Chi è soddisfatto non potrà mai essere mandato in rovina.
Il fallimento è il fondamento della riuscita.
Il saggio non vuole essere considerato come una giada, né disprezzato come una pietra.
Il saggio produce senza appropriarsi, agisce senza nulla attendere.Quando la sua opera è compiuta, egli non vi si attacca.E poiché non è attaccato ad essa, la sua opera resterà.
La fine della saggezza è sognare cose così elevate da perdere il sogno nella ricerca di esse.
Non si trova la saggezza perché la si cerca. È il frutto di molte realizzazioni, e d'un tratto semplicemente emerge, facilmente e senza sforzo.
Nella ricerca della saggezza il primo stadio è il silenzio, il secondo l'ascolto, il terzo il ricordo, il quarto la pratica, il quinto l'insegnamento.
Ne' giovani troppa saviezza è mal segno.
Il saggio si gioca un uovo per guadagnare una gallina,e invece lo sciocco si gioca una gallina per avere un uovo.
Trai vantaggio dai consigli che un saggio mette egli stesso in pratica.
Un uomo saggio crea più occasioni di quante ne trova.
I malinconici sono persone le quali per il resto sono molto sagge e molto sensate, e dotate di una penetrazione e di una sagacia straordinarie.
La gioventù è il momento per studiare la saggezza; la vecchiaia, quello di metterla in pratica.
L'uomo ignorante si meraviglia delle cose eccezionali; l'uomo saggio si meraviglia delle cose comuni; la più grande meraviglia di tutte è la regolarità della natura.