169 frasi, citazioni, aforismi
Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia.
Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue.
Meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti.
Il supremo frutto dell'autosufficienza è la libertà.
Non è tanto dell'aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno.
Siamo nati una volta, due non è possibile nascere, dovremo eternamente non essere: tu, che non disponi del domani, rinvii l'occasione dell'oggi: e intanto la vita ci sfugge, e ciascuno di noi senza essere mai padrone di un'ora si muore.
Dobbiamo allo stesso tempo ridere, filosofare, amministrare la nostra casa, usare di quant'altro è a nostra disposizione e non cessare mai di proclamare le parole della retta filosofia.
La morte, il più atroce di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi.
Se vuoi far ricco Pitocle, non accrescerne gli averi, ma sfrondane i desideri.
Dobbiamo trovare qualcuno con cui mangiare e bere prima di cercare qualcosa da mangiare e da bere, perché mangiare da solo significa fare la vita di un leone o di un lupo.
Non è possibile vivere felicemente senza anche vivere saggiamente, bene e giustamente; né saggiamente e bene e giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente, manca anche la possibilità di una vita felice.
Gli dei esistono, è evidente a tutti, ma non sono come crede la gente comune, la quale è portata a tradire sempre la nozione innata che ne ha.
Tutti quei desideri che, se non esauditi, non arrecano vera sofferenza non sono necessari: il loro stimolo è tale da potersi annientare facilmente quando appaiano indirizzati a cose difficili a ottenersi, o siano tali da recare danno.
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
Principio e fine di ogni bene è la soddisfazione del ventre, e al ventre si riporta tutto ciò che è superfluo e ogni marchingegno umano.
Non bisogna sciupare quello che si ha con il desiderio delle cose che mancano, ma riflettere sul fatto che anche ciò che si ha era prima oggetto del desiderio.
Messo di fronte alla necessità della vita, il saggio sa dare piuttosto che ricevere; bastare a se stesso è il suo tesoro.
Farmaco contro la sventura sia il grato ricordo dei beni passati e la considerazione che è impossibile far sì che non sia avvenuto ciò che è avvenuto.
D'animo molto meschino è colui che ha molte ragioni fondate per mettere fine alla sua vita.
Colui che fa qualcosa di nascosto contro i patti stipulati reciprocamente circa il non recare né ricevere danno non può confidare di non essere scoperto, anche se per il presente ciò gli riesce infinite volte: non può mai sapere se riuscirà a non farsi scoprire fino alla sua morte.