La dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.— William Shakespeare
La dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
La follia, mio signore, come il sole se ne va passeggiando per il mondo, e non c'è luogo dove non risplenda.
Hanno fallito perché non avevano iniziato a sognare.
O mostro orribile! Come è simile a un maiale nel suo sonno inebetito!
Ah, è cosa eccellente possedere la forza d'un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!
Ma quando penso a te, mio caro amico, ciò che era perduto è ritrovato, e ogni dolore ha fine.
La nobiltà e l'onore sono soltanto nell'otium e nel bellum.
En gentilezza[2] non per accidente. Quel' è gentil che per sé sa valere, E non per sangue de l'antica gente.
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
Nel passato le persone nascevano nobili. Oggigiorno la nobiltà deriva dalle proprie azioni.
Ci sono più uomini resi nobili dallo studio di quanti lo siano dalla natura.
Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, e i stemmi unica laude.
La nobiltà è la sola e unica virtù.
Non acquistandosi questa nobiltà né per ingegno né per arte, è piuttosto laude dei nostri antecessori che nostra propria.
Mal giova illustre sangue Ad animo che langue.