Alcune persone fanno promesse per il piacere di romperle.
Avere una cattiva opinione degli uomini è forse la forma più alta di saggezza e di virtù.
La persona istruita non sa dire se un oggetto è nero o bianco, tondo o quadrato, ma sa a menadito le leggi dell'ottica e le regole della prospettiva. Conosce le cose di cui parla, come un cieco i colori.
Quasi ogni setta del cristianesimo rappresenta una perversione della sua essenza in un compromesso con i pregiudizi del mondo.
Non avrà mai veri amici chi teme di farsi dei nemici.
Il luogo della conoscenza è nella testa, della saggezza, è nel cuore.
Promettere di non fare una cosa è il modo più sicuro perché a uno venga una voglia matta di farla.
Nel cerchio imperfetto del suo universo ottico la perfezione di quel moto oscillatorio formulava promesse che l'irripetibile unicità di ogni singola onda condannava a non essere mantenute.
Oggi la promessa, così come gli oggetti, è meno eterna, tutto dev'essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un'altra. Quella del padre invece era una generazione in grado di riparare ciò che si guastava.
Se cominci a promettere quanto ancora non possiedi, finirai per perdere la voglia di ottenerlo.
Noi promettiamo con le nostre speranze e manteniamo con le nostre delusioni.
In vita si promette ciò che non è in noi; in morte, ciò che speriamo nell'ultima illusione.
Le promesse sono molto più divertenti delle spiegazioni.
Cadrà una maledizione su quelli che hanno violato le loro promesse, venendo meno alla parola data e distrutto la dottrina delle Forze Armate.
Le promesse, le grandi promesse, sono l'anima della pubblicità.