Anche il dolore è una medicina.
Sospendere il giudizio serve soltanto a dichiarare che la verità sta da qualche parte, se solo sapessimo dove.
La gloria costruita su princìpi egoistici è vergogna e colpa.
Rimorso, l'uovo fatale deposto dal piacere in ogni petto dove si è fatto il nido.
Un uomo che fa rumore ha sempre ragione.
Dio ha fatto la campagna e l'uomo ha fatto la città.
L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
Il dolore indurisce. Il grande dolore indurisce maggiormente.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere.
Solo chi non conosce il dolore, può ridere di chi soffre.
Viviamo sotto strati di dolore, uno soggiacente all'altro e che per la presenza di quest'altro non viene percepito, ma che è pronto a far sentire la sua punta non appena quest'altro scompare.
E dopo il bagliore del fulmine, il buio della notte profonda, la quiete non quieta del troppo: troppo vedere, troppo soffrire, troppo sapere. Non quiete del sonno, ma della breve morte: quando il dolore è eccessivo, bisogna morire un po' per andare avanti.
Tutto è più doloroso se ci si pensa.
Ho provato ad affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare.
Nulla ci rende così grandi come un grande dolore.