Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l'ha.
Un politicante... uno che sarebbe stato capace di circuire anche Dio.
Il mondo ti sta troppo a cuore; lo perde che si dà a conquistarlo con troppo impegno.
La gloria è come un cerchio nell'acqua, che non cessa mai di allargarsi, finchè, a furia di spandersi, si sperde nel nulla.
Le paure presenti sono minori delle orribili immaginazioni.
Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh!, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!
In una scala da 1 a 10, come valuti il tuo dolore?
Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia.
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
E dopo il bagliore del fulmine, il buio della notte profonda, la quiete non quieta del troppo: troppo vedere, troppo soffrire, troppo sapere. Non quiete del sonno, ma della breve morte: quando il dolore è eccessivo, bisogna morire un po' per andare avanti.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.
Nulla ci rende così grandi come un grande dolore.
I dolori immaginari sono di gran lunga i più reali, dato che ne abbiamo un bisogno costante e li inventiamo perché non c'è modo di farne a meno.
Come non vedere che null'altro la natura ci chiede con grida imperiose, se non che il corpo sia esente dal dolore, e nell'anima goda d'un senso gioioso sgombra d'affanni e timori?
Sopportai il dolore concentrandomi che alla fine sarei stato 5 cm più vicino alle stelle.