La fame dà i cattivi consigli.
Il lavoro è tenue, ma darà non tenue gloria.
Ma un dio penetra in ogni cosa, nelle terre e negli spazi di mare e nel cielo profondo.
L'amore vince ogni cosa: anche noi cediamo all'amore.
Chi potrebbe ingannare una donna innamorata?
Per la morte non c'è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell'alto cielo.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
Credimi: anche la più grande saggezza talvolta ha reso miseri gli uomini.
Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?
La miseria è una falce: miete in ogni nostra propensione ad avvicinarci all'altro e ci lascia vuoti, spogli di sentimenti, per darci la forza di tollerare tutto l'orrore presente.
Per difetto di buon governo il popolo decade, la riuscita sta in molti consiglieri.
Pesta su quei tasti, per la miseria! Così... così! Adesso si che hai capito, bello.
Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
Il nazionalismo è l'unica consolazione dei popoli poveri.
Conosco la mia miseria e la mia debolezza, ma so anche quanto piaccia ai cuori nobili, generosi, far del bene, perciò, vi supplico, beati abitanti del cielo, vi supplico di adottarmi come figlia.
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.