Ben io ti dico, che mia patria è quella Che nel popolo sta.
Ahi nome vano, Virtù, ludibrio de' malvagi.
Ha qualche volta I suoi segreti l'amistà.
Amiam, che i dì son brevi; Un giorno senza amor, È giorno di dolor, Giorno perduto.
Pudor, virtude incomoda, Pudor, virtude ingrata; Da colpa (ahi turpe origine !) E da rimorso nata; Pudor, che all'uom contamini I più soavi affetti, Onde in amaro aconito Si cangiano i diletti.
E perché dunque dal mio cor costante Così diverso è il tuo? perché le parti Di nemica tu compi, ed io d'amante? Qual natura, qual Dio poté crearti Sotto aspetto si mite alma si dura Che non giunga l'altrui pianto a toccarti!
La patria è la fede nella patria.
A chi non ha patria non istà bene l'essere sacerdote, né padre.
Se la patria o gli ideali rivoluzionari non infiammano più gli animi, ci rimangono alcuni grandi eventi sportivi: le Olimpiadi, la Coppa del Mondo...
Chiunque combatte contro la patria è un figlio che vuole uccidere sua madre.
La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.
Morirei per la mia patria ma non vorrei che la mia patria morisse per me.
È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla.
La terra alla femmina, la patria al soldato, questa è l'ultima marcia e andiamo a morire.
Una nave di emigranti tornava in patria. Alcuni di questi emigranti, in vista della patria, impazzirono vaneggiando di essere diventati tutti ricchi.
Libertade o morte, tutti Esclamate, e mano al brando: Fortunato chi pugnando Per la patria morirá.