Ben io ti dico, che mia patria è quella Che nel popolo sta.
Così talvolta il Sol, poiché di Giove Tacquero i lampi procellosi e i tuoni, Delle nuvole straccia il fosco velo, E più bella che pria mostra la fronte Che tutto allegra di suo riso il mondo.
Finché l'età n'invita, Cerchiam di goder. L'aprile del piacer Passa, e non torna più. Grave divien la vita Se non ne cogli il fior.
D'Europa intanto alla Cina reina Viaggia della Spree la trionfata Spada, e la segue con la fronte china La Borussa Superbia incatenata. Densa al passar dell'arme pellegrina Corre la gente stupefatta, e guata; E già la fama con veloce penna Ne pronuncia la giunta in su la Senna.
Ha cuor villano, e libertà non merta chi l'amico lasciò nella catena.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
È bello e dolce morire per la patria.
Un uomo che si rispetti non ha patria.
La patria è la fede nella patria.
Con la patria legata alle vele e i remi al vento I naufraghi dormirono mansueti come fiere morte nei sudari delle spugne. Ma gli occhi delle alghe sono vòlti al mare Caso mai le riporti l'austro con le vele tinte di fresco.
L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.
Una nave di emigranti tornava in patria. Alcuni di questi emigranti, in vista della patria, impazzirono vaneggiando di essere diventati tutti ricchi.
Chi ama la patria è fedele nel più profondo dell'anima.
Patria è dove si soggiorna e si lucra commodamente.
La patria è il massimo prolungamento dell'individuo o meglio: il più vasto individuo vivo capace di vivere lungamente, di dirigere, dominare e difendere tutte le parti del suo corpo.
La patria è sempre dove si prospera.