Stare a questo mondo è una fatica, soprattutto saperci stare.
Diciamo amore, ma è l'incontro di due creature che vengono di lontano, si prendono la mano per farsi coraggio, siccome il cammino è lungo e bisogna arrivare al confine che introduce all'altra terra, se c'è.
L'amore dei poveri è il più fragile: o il mosaico delle anime combacia perfettamente o tutto si frantuma e disperde, e l'amore diventa abbrutimento, diventa disperazione, diventa odio, ed anche tragedia.
L'uomo è come un albero e in ogni suo inverno levita la primavera che reca nuove foglie e nuovo vigore.
Il pane del povero è duro, e non è giusto dire che dove cè poca roba c'è poco pensiero. Al contrario. Stare a questo mondo è una fatica, soprattutto saperci stare.
La vita è una cella un po' fuori dell'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.
È una follia non seconda a nessuna, volersi immischiare di correggere il mondo.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Seppure il mondo non servisse a nient'altro, sarebbe un buon soggetto di meditazione.
Un ottimista è uno che sa esattamente che posto schifoso possa essere il mondo, un pessimista è uno che lo scopre da capo ogni mattina.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
Il mio paese è il mondo, e la mia religione è agire bene.
Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
Il mondo ti sta troppo a cuore; lo perde che si dà a conquistarlo con troppo impegno.
Non c'è dubbio che ci sia un mondo invisibile. Il problema è, quanto dista dal centro storico e qual è l'orario di chiusura?
Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà.