Ahi, cieca umana mente, come i giudizi tuoi son vani e torti!— Torquato Tasso
Ahi, cieca umana mente, come i giudizi tuoi son vani e torti!
Nessuno merita il nome di Creatore, tranne Dio e il poeta.
Tosto s'opprime chi di sonno è carco, ché dal sonno a la morte è un picciol varco.
Però che quello, o figli, è vile onore cui non adorni alcun passato orrore.
È la bellezza un raggio di chiarissima luce che non si può ridir quanto riluce né pur quel ch'ella sia. Chi dipinger desìa il bel con sue parole e i suoi colori, se può dipinga il sol.
Ecco il giudicio uman come spesso erra!
Giudichiamoci non già in base alla nostra cortesia, ma in base al nostro cuore.
Il giudizio è la facoltà che acquisiamo più tardi e perdiamo più presto. I bambini non ne hanno, i vecchi non ne hanno più.
Vedo che i giudizi degli uomini formano un tutto unico colle loro fortune e che i fatti esteriori si trascinano dietro le loro qualità intime, per degenerare ugualmente.
Nulla, neppure un giudizio giusto, è più intelligente d'una sospensione del giudizio.
Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Le persone più giudiziose che s'incontrano nella società sono gli uomini d'affari e gli uomini di mondo, che ragionano di quel che vedono e sanno, invece di far delle distinzioni sottili su come le cose dovrebbero essere.
Siamo cauti nei giudizi. Prima di dire che uno è stronzo bisogna leccarlo.
L'unica capace di giudicare è la parte in causa, ma essa, come tale, non può giudicare. Perciò nel mondo non esiste la vera possibilità di giudizio, ma solo un riflesso.
È per il nostro senno come per i nostri orologi: nessuno funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.