Ecco il giudicio uman come spesso erra!
Per amore venne in furore e matto, d'uom che sì saggio era stimato prima.
La verginella è simile alla rosa Ch'in bel giardin su la nativa spina Mentre sola e sicura si riposa, Né gregge né pastor se le avvicina: L'aura soave e l'alba rugiadosa, L'acqua, la terra al suo favor s'inchina: Gioveni vaghi e donne innamorate Amano averne e seni e tempie ornate.
O d'ogni vizio fetida sentina, dormi, Italia imbriaca, e non ti pesa ch'ora di questa gente, ora di quella che già serva ti fu, sei fatta ancella?
Senza il pane discerner da le giande, dal digiuno e da l'impeto cacciato, le mani e il dente lasciò andar di botto in quel che trovò prima, o crudo o cotto.
Salire al soglio del giudizio di se stessi significa essere pervenuti a tal punto di resurrezione che si è sorpassato tutto il passato.
Se è povero di giudizio chi scambia il chimerico per l'ideale, anche più povero è chi scambia l'ideale per il chimerico.
Non capite, se giudicate.
È per il nostro senno come per i nostri orologi: nessuno funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.
Giudichiamoci non già in base alla nostra cortesia, ma in base al nostro cuore.
Il giudizio è come lo spirito; colle donne chi ne ha lo perde, e chi non ne ha lo acquista... chi non ne ha!
Imparare ad ascoltare le parole degli altri, a leggere i libri e sospendere il giudizio sono questi gli strumenti per conseguire la capacità di giudizio degli antichi.
Siamo cauti nei giudizi. Prima di dire che uno è stronzo bisogna leccarlo.
Socratica è la consapevolezza della nullità di ogni giudizio in un senso più elevato di quanto possano stabilirlo il pro e il contro degli uomini. Il vero giudizio è pronunciato sin dall'inizio: esso mira a esaltare la vittima.
Ahi, cieca umana mente, come i giudizi tuoi son vani e torti!