Roma, città fortunata, invincibile e eterna.
L'abbondanza genera fastidio.
Certamente nemmeno il destinatario di un dono può esserne soddisfatto se chi lo concede sa di poterlo riprendere quando vuole.
A cattivo principio cattiva fine.
Per i barbari la fedeltà gira al girare della fortuna.
Chi per primo impugnerà la spada, sua sarà la vittoria.
Suggello infrangibile dell'unità italiana.
Chi vive a Roma dopo un po' di tempo non si accorge più delle sue bellezze, ma appena si allontana anche per un breve viaggio e ritorna, ritrova Roma bella, magica e grandiosa più di prima.
Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro Genovesi: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri.
O Roma, o Orte.
Madre comune d'ogni popolo è Roma e nel suo grembo accoglie ognun che brama farsi parte di lei. Gli amici onora; perdona a' vinti; e con virtù sublime gli oppressi esalta ed i superbi opprime.
Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma.
Mentre a Roma si discute, Sagunto è presa.
Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi.
Roma è un sogno che la Chiesa tenacemente custodisce.
Roma ha parlato, la causa è finita.