L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile.
La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.
Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie.
La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L'unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Bimbo mi chiedi cos'è l'amore? Cresci e lo saprai. Bimbo mi chiedi cos'è la felicità? Rimani bimbo e lo vedrai...
L'amore tra il cane e l'uomo è idilliaco. Non conosce conflitti, né scene raccapriccianti; non conosce sviluppi.
L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite.
Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già per tre quarti morto.
Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare un'educazione al sentimento che non sarà mai distruttivo.
L'amore è come un fuoco all'aperto. Può essere appiccato rapidamente, e appena acceso emette un sacco di calore, ma si consuma rapidamente. Perché dia un calore durevole e stabile (con deliziose fiammate di calore intenso di tanto in tanto), devi curare il fuoco con attenzione.
Se c'è amore per l'uomo, ci sarà anche amore per la scienza.
I sentimenti dell'uomo sono sempre più puri e incandescenti nell'ora dell' incontro e nell'ora dell'addio.
I venti che a volte ci strappano qualcosa che amiamo, sono gli stessi che ci portano qualcosa che impariamo ad amare. Pertanto, non dovremmo piangere per qualcosa che ci è stato tolto, ma, sì, amare ciò che ci è stato dato. Perché ciò che è veramente nostro non se ne è mai andato per sempre.
L'amore è un castigo: siamo puniti per non aver saputo restare soli.