Attorno agli ammalati bisogna essere allegri.
L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno.
Questa virtù non è altro che la verità.
L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore.
È impossibile alla parola umana ridire cose che il cuore può appena intuire.
Finalmente i miei desideri erano compiuti , l'anima mia provava una pace così dolce e profonda che mi sarebbe impossibile esprimerla, e da sette anni e mezzo questa pace mi è rimasta, non mi ha abbandonata in mezzo alle prove più serie.
Nella malattia il dolore fine a se stesso non va mai accettato e va contrastato con qualsiasi mezzo. La malattia deve aumentare e non diminuire il rispetto per la libertà, l'autodeterminazione e la personalità dell'individuo.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
Il malato è un veggente, nessuno possiede un'immagine del mondo più chiara della sua.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.
La malattia è un processo fisico che dà inizio a quell'uguaglianza che la morte perfeziona.
Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi.
In qualunque malattia è buon segno se il malato serba lucidità e appetito, cattivo segno se gli accade il contrario.
Per malattia si deve intendere un intempestivo approssimarsi della vecchiaia, della bruttezza e dei giudizi pessimistici cose che sono in relazione fra loro.
Amavo molto i malati ed avrei valicato monti e valli, se mi avessero lasciato fare, per visitare un malato, non per curarlo, ma per amarlo.
Se una infermità vi è nella mia mente essa non è abulia né impulsività, ma è l'eccesso di volontà.