Con vent'anni nel core Pare un sogno la morte, eppur si muore.
La morte non è che per i mediocri.
La morte non deve essere temuta da coloro che vivono con saggezza.
La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt'al più mi scoccia. L'unica cosa che mi spaventa è il dolore.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte, mi inquietano altri due interrogativi antecedenti e senza risposte: quando e come moriro? E il quando è meno preoccupante del come.
Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte.
Morrai non perché sei malato, ma perché vivi.
Nella democrazia dei morti tutti gli uomini sono finalmente uguali. Non vi è né rango né posizione né prerogativa nella repubblica della tomba.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.