L'uomo conta sull'immortalità e dimentica di mettere in conto la morte.
Solo le domande più ingenue sono veramente serie. Sono domande per le quali non esiste risposta. Una domanda per la quale non esiste risposta è una barriera oltre la quale non è possibile andare.
Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perchè non esiste alcun termine di paragone.
Civetteria è una promessa di coito non garantita.
Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta, e sfuggono a qualunque censura.
La bellezza della riflessione si rivela nelle forme poetiche della riflessione. Ne conosco tre: 1) l'aforisma, 2) la litania 3) la metafora.
Quando gli uomini muoiono, li attendono cose che essi non sperano né suppongono.
Morire significa separarti non solo da quello che eri, ma anche da quello che non hai potuto diventare. Quest'ultimo aspetto della morte è il più inquietante.
Nulla è da temere da uomo che pensi abitualmente alla morte.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
Morire è una delle poche cose che si possono fare facilmente stando sdraiati.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
"Siamo nati per morire." Se l'avessi saputo prima!
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
Ci sono delle stelle morte che splendono ancora perché il loro bagliore è catturato dalla trappola del tempo.
La morte è sempre e dovunque terribile per una creatura che è nata e che non ha vissuto. Che non ha vissuto affatto: capisci, che non ha vissuto!