Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
Le debolezze dello spirito umano non ingenerano che debolezza, le grandi cose hanno sempre le loro grandi cause nella natura dell'uomo, benché si producono spesso con un corteo di piccolezze, che per le menti superficiali ne offuscano la grandezza.
L'uomo intentissimo ai doveri della vita pubblica non perdona nulla a chi pone qualche cosa al di sopra delle sue liti di partito.
Chi prende l'umanità con le sue illusioni, e tenta con esse di influenzarla, non deve essere biasimato.
Non vogliate dunque mettervi in pena per il domani; il domani avrà pensiero per sé. A ciascun giorno basta il suo affanno.
La morte si sconta vivendo.
Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.
Entriamo nel sonno per un atto di egoismo giornaliero: nella morte per un egoismo definitivo.
Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
C'è una fine per tutto e non è detto che sia sempre la morte.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Ho vissuto abbastanza; ora, sazio, aspetto la morte.
Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere.
È necessaria l'infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.