Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
La verità non diventa efficace che quando si trasforma in sentimento, e non acquista tutto quanto il proprio valore, se nonsi avvera tra gli uomini in forma di fatto.
Uomini mediocramente morali hanno scritto eccellenti massime; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della virtù.
Come il buddhismo, anche il cristianesimo fu un'associazione di poveri; il suo principale allettamento fu la facilità offerta alle classi diseredate di riabilitarsi con la professione d'un culto che offriva loro soccorsi e pietà infinita.
Il più semplice scolaro sa oggi verità per le quali Archimede avrebbe sacrificato la vita.
La più alta coscienza di Dio che sia mai esistita in seno all'umanità è stata quella di Gesù.
La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che muore dentro di noi mentre stiamo vivendo.
Di morte mangerai, che mangia gli uomini, e il morir finirà, morta la morte.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
La vita fa l'analisi, la morte si incarica della sintesi.
La morte non è che per i mediocri.
In ogni uomo che muore muore con lui, la sua prima neve, il primo bacio, la prima lotta. Non muoiono le persone, ma muoiono i mondi dentro di loro.
Un artista ha la morte sempre con sé, come un bravo prete il suo breviario.
Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Se la morte non fosse una forma di soluzione, i viventi avrebbero già trovato un modo qualsiasi di aggirarla.