Una buona cura per il mal di mare è stare seduti sotto un albero.
Tutto ciò che chiedo è di avere la possibilità di provare che il denaro non può farmi felice.
Se non mangio subito, morirò di fame; e se io muoio, non mangerò subito.
Il denaro non può comprare degli amici, ma può procurarti una classe migliore di nemici.
Le montagne dovrebbero avere dei buchi, per vedere l'altra parte. Osservando il panorama attraverso queste aperture, risparmieremmo delle scalate considerevoli.
La vita è una malattia cronica che può essere curata solo con la morte.
Il mare unisce i paesi che separa.
Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.
Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c'è un'età in cui si sbarca.
Anche noi, come l'acqua che scorre, siamo viandanti in cerca di un mare.
C'è il mare, d'accordo, ma il mare è poi sempre quello, sempre uguale, mare fino all'orizzonte, se va bene ci passa una nave, non è che sia poi la fine del mondo.
Il mare è un nemico che gli uomini si sforzano di amare.
Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l'Oceano, con amicizia: esso raggiunge l'infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tu-multo, di questo fracasso.
Sulla riva del mare è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo, come le onde che cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove.
Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza di riprovarci.
Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.