I figli sono le ancore della vita di una madre.
Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede amministrare il potere.
Alle donne il silenzio reca ornamento.
È sciocco chi si vuole opporre all'amore, come se si potesse fare a pugni con lui.
Chi ha paura non fa che sentir rumori.
La voce smaschera gli intenti, i gesti bassi.
La casa dei genitori è la casa dei figli. Nella casa dei figli i genitori sono ospiti.
Avere un figlio significa manifestare un assoluto accordo con l'uomo. Se ho un bambino, è come se dicessi: sono nato, ho assaggiato la vita e ho constatato che essa è così buona che merita di essere moltiplicata.
Quel che non bisogna assolutamente che i figli sappiano, è che li si è fatti nascere.
Ci vogliono vent'anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un'altra donna per farne un idiota.
Un figlio appena nato è un mestiere che non lascia respiro.
Per un genitore è importante capire che suo figlio più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo.
Le madri, naturalmente, hanno ragione. Pagano i conti del figlio e non lo infastidiscono. I padri, invece, infastidiscono il figlio e non pagano mai i suoi conti.
Lasciate che i nostri figli crescano alti, e alcuni più alti degli altri se saranno in grado di farlo.
Passiamo i primi dodici mesi della vita dei nostri figli ad insegnare loro a camminare e a parlare, e i seguenti dodici anni a dire loro di sedersi e tacere.
Tutte le donne devono lottare con la morte per tenere i loro figli. La morte, essendo senza figli, vuole i nostri.