Di molto, il primo elemento della felicità è l'essere saggio.
Anche il debole vince il forte nelle cose giuste.
Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo.
Non indagare tutto: tante cose è meglio che restino nascoste.
Il silenzio dà alle donne la grazia che loro si addice.
È proprio dell'uomo saggio sopportare bene i colpi della sorte.
La cosiddetta buona società riconosce il valore di pregi d'ogni specie, tranne quelli spirituali: anzi questi sono contrabbando.
La via della saggezza è non essere identificati con nulla al di fuori del Sé.
Le esperienze sono risparmi che il taccagno mette da parte. La saggezza è un'eredità che uno spendaccione non riesce a dissipare.
Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie.
Lo stolto può salire con fatica alla saggezza, il saggio non può ripiombare nella stoltezza.
Come l'acqua non va via senza il fuoco, la saggezza non va via senza l'amore. Saggezza illimitata e amore universale sono un tutt'uno con l'armonia cosmica.
Errare è possibile a tutti gli uomini. Ma il saggio, quando ha commesso un errore, non rimane irremovibile e ripara il male che ha fatto. Perseverare nell'errore, infatti, genera ogni sorta di mali.
La paura è la fonte principale di superstizione e di crudeltà. Vincere la paura è l'inizio della saggezza.
Questi simili modi debbe osservare uno principe savio, e mai ne' tempi pacifici stare ozioso, ma con industria farne capitale, per potersene valere nelle avversità, acciò che, quando si muta la fortuna, lo truovi parato a resisterle.
Il saggio lo fa ricco la natura.