È proprio dell'uomo saggio sopportare bene i colpi della sorte.
Nessuno ama colui che porta cattive notizie.
Non sono doni i doni dei nemici, e non giovano.
Non indagare tutto: tante cose è meglio che restino nascoste.
I figli sono per la madre ancore della sua vita.
Giovinezza in lieti campi si pasce, né l'ardor del sole, né la pioggia, né il vento la conturba. Sempre gioconda fra i piacer sua vita la vergine conduce.
Messo di fronte alla necessità della vita, il saggio sa dare piuttosto che ricevere; bastare a se stesso è il suo tesoro.
L'uomo più saggio davanti al dio sembrerà una scimmia, per saggezza, per avvenenza e per ogni altra cosa.
L'uomo è saggio soltanto finché non conosce la saggezza. Quando pensa di averla trovata è uno stolto.
Senza coraggio, la saggezza non porta frutti.
Acquistar saggezza in questo mondo spesso significa tener chiusa la bocca e non tirar fuori quel che si sa se non al momento giusto.
San Francesco mortificava il corpo e lo chiamava frate asino. Dimenticava che questo frate ha gran voce in capitolo e lo si ascolta talvolta più che non le voci della saggezza.
Il saggio non si cura di ciò che non può avere.
Gli sciocchi agiscono distrattamente. Il saggio invece custodisce l'attenzione come il suo tesoro più prezioso.
Il metodo migliore per arrivare alla saggezza è imitarla.
Non è possibile vivere felicemente senza anche vivere saggiamente, bene e giustamente; né saggiamente e bene e giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente, manca anche la possibilità di una vita felice.