Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo pecco d'invidia.
Si ha l'esperienza del male solo vietandoci di compierlo; o, se lo si è compiuto, pentendosene.
Si può, volendo, riportare l'intera arte del vivere a un buon uso del linguaggio.
Se non ci fosse, a questo mondo, l'infelicità, ci potremmo credere in paradiso.
Se l'anima cessa di amare precipita giù qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'inferno.
L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità.
L'invidia è naturale all'uomo: tuttavia è un vizio e una disgrazia allo stesso tempo.
Ho sempre vinto l'invidia, la vigliaccheria e la malvagità coprendole di maestosa invisibilità e di appariscente indifferenza.
Se a ciascun l'interno affanno Si leggesse in fronte scritto Quanti mai, che invidia fanno Ci farebbero pietà!
Essere felici è essere invidiati. Ebbene, c'è sempre qualcuno che c'invidia. Si tratta di conoscerlo.
L'invidia è ignoranza.
Ciò che rende terribile questo mondo è che mettiamo la stessa passione nel cercare di essere felici e nell'impedire che gli altri lo siano.
Essere felici vuol dire essere invidiati. Ora c'è sempre qualcuno che ci invidia. Si tratta di scoprirlo.
Il ferro è consumato dalla ruggine, l'invidioso dal suo vizio.
Se c'era invidia tra noi modelle non mi riguardava. Ero l'unica coi capelli rossi: avevo un mercato mio.
Invidia, radice d'infiniti mali e tarlo delle virtù! Tutti i vizi seco si traggono.