Il ferro è consumato dalla ruggine, l'invidioso dal suo vizio.
L'amore rende perspicace anche chi è sciocco, valoroso chi è codardo.
Non vi è nulla di inespugnabile per chi sa osare.
Non solo dunque il mangiar carne è contro natura in relazione al corpo, ma rende ottuso anche lo spirito con la sazietà e il disgusto che ne deriva.
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile. Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
L'invidia è come prendere un veleno e aspettare che l'altra persona muoia.
La persona veramente invidiosa è insaziabile, non potrà mai essere soddisfatta, poiché la sua invidia scaturisce da dentro e pertanto trova sempre un oggetto su cui focalizzarsi.
Certo che la fortuna esiste. Altrimenti come potremmo spiegare il successo di quelli che non ci piacciono?
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più ti torna a galla.
O invidia, radice di mali infiniti, verme roditore di tutte le virtù!
Ogni persona ha ciò che non vuole, e ciò che vorrebbe l'hanno gli altri.
Anche in uno stato oppresso c'è la possibilità per un uomo saggio di manifestarsi, e in uno fiorente e felice regnano la sfrontatezza l'invidia e mille altri vizi che rendono inerti.
L'invidioso non muore mai una volta sola, ma tante volte quante l'invidiato vive salutato dal plauso della gente.
È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.
L'invidia ha gli occhi e la fortuna è cieca.