Dalla terra tutto deriva e nella terra tutto finisce.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Uno solo è dio, sommo tra gli dèi e gli uomini, né per figura simile ai mortali, né per pensiero.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
Nessun uomo ha mai avuto conoscenza certa, né alcuno l'avrà mai sugli dèi e su tutte le cose che dico, e se anche qualcuno arrivasse a esprimere una cosa compiuta al più alto grado, neppur lui ne avrebbe tuttavia vera conoscenza, poiché di tutto vi è solo un sapere apparente.
Alessandro, re dei Macedoni, aveva incominciato a studiare la geometria per sapere, infelice, quanto fosse piccola la terra di cui aveva occupato una minima parte.
La terra è come la donna: non vuole si sia con essa né timidi né brutali.
La terra è madre. Da essa veniamo e ad essa torneremo. In essa ci seppelliranno quando sarà finita. La terra è il principio e la fine, e tutto il resto non è che favola.
Sono ottimista: un giorno la terra servirà a concimare un pianeta lontano.
La Terra non rimpiangerà l'uomo, né l'Uomo la terra. Una coppia troppo litigiosa, che con le sue urla disturbava gli astri vicini.
La terra è una colonia penitenziaria dove dobbiamo scontare la pena per i delitti commessi in un'esistenza anteriore.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
La terra ha smesso di essere sia un profitto sia un piacere. Offre una posizione e previene dal conservarla.
La Terra non condivide il nostro pregiudizio verso la plastica. La plastica viene dalla Terra.