La vera felicità risiede nella virtù.
Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani.
Ci sono tre cose da evitare con cura: l'odio, l'invidia e il disprezzo.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
Della ricchezza gode soprattutto l'uomo che non ne sente affatto il bisogno.
Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Si può essere felici anche mangiando un cibo molto semplice, bevendo acqua pura e avendo come cuscino unicamente il proprio braccio ripiegato.
Felice è solo colui che non desidera nulla.
Felice è chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa.
A chi è felice è difficile avere una vera comprensione della miseria.
L'odio può essere il massimo impedimento allo sviluppo della compassione e della felicità.
Non credere, amico mio, che l'uomo sia capace di sentire tanta felicità quanta ne può concepire; c'è nel desiderio e nell'immaginazione meno forza che nella sensibilità.
Il mondo dei felici è altro da quello degli infelici.
L'idoneità fisica è il primo requisito della felicità.
La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.