La vera felicità è l'illusione di raggiungerla.
L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
La concisione è l'arte di dire molto con poco; la prolissità, di dire niente con troppo.
Onnipotente è la donna che, a tavola, ci fa sentire lupi; a letto, leoni.
Non c'è uomo che, vinto un attacco di stitichezza, non si senta più sicuro di sé.
È morto col sorriso sulle labbra. Altrui.
Nessuno si è mai sentito felice nel presente a meno che non fosse ubriaco.
Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura.
E vaffanculo. È questa la parola che viene istintiva quando ti capita di sentirti inaspettatamente felice, tutt'a un tratto.
Bisogna riconoscere che, per essere felici in questo mondo, ci sono delle facoltà dell'anima che bisogna interamente paralizzare.
La felicità è cosa rara e preziosa, per questo ne siamo sempre in cerca.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Gli uomini sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo.
La felicità e la forza resistono soltanto in assenza di odio. Odiare da solo è la strada che porta al disastro. Amare è la strada porta alla forza. Amare nonostante tutto è il segreto della grandezza. E può ben essere il segreto più grande dell'universo.
Se vuoi costruire la casa della felicità, ricorda che la stanza più grande deve essere la sala d'attesa.
Meditare bisogna su ciò che procura la felicità, poiché invero se essa c'è abbiamo tutto, se essa non c'è facciamo tutto per possederla.