È il povero che conta le sue pecore.
Se il corpo non assolve più le sue funzioni, non è meglio liberare l'anima dalle sue sofferenze? E forse bisogna agire un po' prima del dovuto perché, arrivato il momento, non ci si trovi nell'impossibilità di farlo; il pericolo di vivere male è maggiore del pericolo di morire presto.
Arte non è, se ottien l'effetto a caso.
Chi è padrone di sé non perde niente.
Gioiosi e a testa alta affrettiamoci con passo sicuro dovunque ci porteranno le circostanze, percorriamo qualunque terra: non c'è esilio nell'àmbito dell'universo, perché nulla di ciò che si trova nell'universo è estraneo all'uomo.
Non è mai poco quello che è abbastanza.
La povertà è una forma di alitosi spirituale.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
Quando ero piccolo ero così povero che pensavo che gli aiuti governativi fossero una marca.
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
La povertà è una forma di halitosi sprirituale.
Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo.
Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori. Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della fede.
Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
L'età in cui si divide tutto, è quella in cui non si possiede nulla.