Chi è padrone di sé non perde niente.
Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!
L'ira trasforma nel suo contrario tutto ciò che è ottimo e giustissimo. Non consente che si ricordi di alcun dovere colui che da essa è posseduto: fa di un padre un avversario, d'un figlio un parricida, d'una madre una matrigna, d'un cittadino un nemico, d'un re un tiranno.
La volontà non si impara.
Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia.
E' invulnerabile non chi non viene colpito, ma chi non si sente ferito.
Quando siansi troppo conosciuti i padroni, si comincia a fare qualche stima dei servitori.
Fate che il padrone ch'è in voi vi difenda dai padroni che possono essere fuori di voi.
Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.
Chi è padrone di sé, lo è spesso degli altri.
Chi non è padrone di sé trova ben presto un altro padrone.
Chi non è padrone di sé finisce servo degli altri.