Penso, quindi Cartesio esiste.
Una bella donna può essere dipinta come un totem, una regina, una sfinge, una dea, ma non come una donna.
Mai si è vissuto tanto come quando si è pensato molto.
Il pensare, che era un furore, è diventato un'arte.
Per sottrarsi alla fatica di pensare, i più sono persino disposti a lavorare.
Quando consideri il numero di uomini che sono davanti a te, pensa a quanti ti seguono.
Penso, dunque sono. Credo.
Quello che mi lega a voi è la tranquillità intima che non mi lascia dubbio sulla perfetta identità dei nostri pensieri.
Tutta la vita dello Stato e della società è fondata sul tacito presupposto che l'uomo non pensi. Una testa che non si offra in qualsiasi situazione come un capace spazio vuoto non avrà vita facile nel mondo.
Chi pensa molto, chi pensa cioè oggettivamente, dimentica facilmente le proprie vicende, ma non dimentica i pensieri che da quelle sono suscitati.
Un uomo che pensi correttamente, molto probabilmente pensa ai propri affari. Quando non è così, egli smette di pensare ai propri insignificanti affari per occuparsi di quelli degli altri.
Coi pensieri bisogna avere qualche riguardo, perché nessuno sa quali siano i giusti e quali no.