A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina.
L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
In Italia vi è un'onda di corsi e ricorsi che fa passare l'opinione pubblica media, e talvolta anche quella di cospicue personalità politiche, da una autarchia avvilente e incostruttiva a una vera e propria soggiacenza alle altrui esperienze e fenomenologie.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino.
Da quando ho cominciato a pensare, ho pensato che sarei stato un giornalista.
Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.
Mai si è vissuto tanto come quando si è pensato molto.
Pensa male, non ti sbaglierai.
Pensatore a catena. A uno che ha molto pensato, ogni nuovo pensiero che sente o legge, appare subito in forma di catena.
Se il pensiero è verità, esso, ove non incontrasse ostacoli, consisterebbe nella contemplazione di se medesimo.
Se pensare è equivalente a lavorare, io ho dedicato ad esso quasi tutte le mie ore di veglia.
Quel che vi è di meglio nel pensiero si aggrappa come edera morta su vecchi mattoni morti.