Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri.
Se devi affrettarti, lascia allora che sia in accordo col vecchio adagio, ed affrettati lentamente.
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi.
Mai come nella malattia si vede quel che vale un uomo.
Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori. Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della fede.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.
Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Era così povera che quando si mangiava le unghie apparecchiava la tavola. Spesso prendeva qualcosa di caldo: la febbre.
Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
Non bisogna mai disprezzare i poveri, perché questo disprezzo ricade su Dio.
La povertà è una forma di halitosi sprirituale.
Per arricchire Dio, l'uomo deve impoverirsi; affinché Dio sia tutto, l'uomo deve essere nulla.
Chi ha paura della povertà non è degno d'avere la ricchezza.