Prega meglio chi meglio ama uomini, uccelli e bestie.
Colui che comincia ad amare il cristianesimo più della verità finirà per amare la sua setta o la sua chiesa più del cristianesimo, e poi ad amare se stesso più di ogni altra cosa.
L'arte, collettivamente pittura, scultura, architettura e musica, è la mediatrice e riconciliatrice di natura e uomo. È il potere di umanizzare la natura, di infondere i pensieri e le passioni dell'uomo in tutto ciò che è l'oggetto della sua contemplazione.
L'amicizia è un riparo sotto un albero.
State pur certi: quanto più si giura, tanto più, in generale, fra la gente si mente.
Niente può piacere con continuità, che non contenga in se stesso la ragione perché esso deve essere così, e non altrimenti.
Chi crede in Dio può rivolgergli le sue preghiere, per chi lo conosce la preghiera si chiama lavoro.
Il vero pregare non è borbottare molte parole alla guisa de' pagani, ma adorar Dio con semplicità, sì in parole, sì in azioni, e fare che le une e le altre sieno l'adempimento del suo santo volere.
Così come le preghiere degli uomini sono una malattia della volontà, le loro credenze sono una malattia dell'intelletto.
La preghiera non ha bisogno di parole.
Il desiderio della preghiera è già una preghiera.
Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
La preghiera è un'empietà.
Pregare, altro vizio solitario.
Questo bisogna chiedere nelle preghiere: una mente sana in un corpo sano.
Niente costa di più di ciò che si è comperato con le preghiere.