Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
Per difetto di buon governo il popolo decade, la riuscita sta in molti consiglieri.
Le parole dello stolto sono la verga del suo orgoglio; le labbra dei saggi sono la loro difesa.
Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
L'amore è forte come la morte; la gelosia è crudele come la tomba.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio.
Tutte le passioni immoderate ci portano danno alla vita civile, ma nessuna è più perniciosa dell'iracondia.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell'iracondia, e ogni forma d'ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l'insuccesso.
L'ira è il ricordo di un odio nascosto o di un rancore.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.
Ero arrabbiato con il mio amico: Io glielo dissi, e la rabbia finì. Ero arrabbiato con il nemico: Non ne parlai, e la rabbia crebbe.
Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
L'ira è temuta come il buio dai bimbi e una piuma rossa dalle fiere. Essa non ha in sé alcunché di saldo o di forte, ma impressiona gli animi fatui.