I santi sono uomini mancati.
La seduzione: lo sforzo che l'uomo fa per ottenere da una donna ciò che lei ha già deciso di concedergli.
A una donna si può chieder tutto, ma a fissarne il prezzo sarà sempre lei.
L'esperienza è il riconoscimento tardivo dei propri errori.
L'uomo è buono finché gli conviene.
L'appetito non vien mangiando, ma vedendo mangiare gli altri.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
I santi sono gli unici uomini veramente e pienamente realizzati.
Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
Dio ci scampi anche dai santi!
Santo. Peccatore morto, riveduto e corretto.
Una delle conquiste più importanti della cristianità contemporanea è infatti la sicura coscienza della possibilità di una totale santità nella vita del mondo.
Il Santo riscatta la storia dal suo peccato di essere esistenza. Entra nei disegni di Dio e libera l'umanità dalla schiavitù del potere, della abitudine e della desolante ipocrisia. Colui che possiede la vocazione è sempre libero.
Ci sono due parole che, per me, riassumono tutta la santità, tutto l'apostolato: "unione, amore".
Il santo è l'uomo vero, un uomo vero perché aderisce a Dio e quindi all'ideale per cui è stato costruito il suo cuore, di cui è costituito il suo destino.