Dio ci scampi anche dai santi!
Mi sforzo di parlare sempre senza ironia. So bene che l'ironia non ha mai toccato il cuore di nessuno.
La mediocrità non cerca che certezze solide contro i rischi del divino.
Ogni guerra civile si trasforma in guerra di religione.
Odiarsi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi.
L'ottimista è un imbecille felice, il pessimista un imbecille infelice.
Il santo è l'uomo vero, un uomo vero perché aderisce a Dio e quindi all'ideale per cui è stato costruito il suo cuore, di cui è costituito il suo destino.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
Il nostro vero patrimonio umano ce lo portiamo con noi per accrescere il valore nella santità.
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
Il Santo riscatta la storia dal suo peccato di essere esistenza. Entra nei disegni di Dio e libera l'umanità dalla schiavitù del potere, della abitudine e della desolante ipocrisia. Colui che possiede la vocazione è sempre libero.
Il santo: passa la vita a illustrare le infinite cose che in nessun caso è disposto a fare.
La santità altro non è che una proposta di vita che produce un piacere che dura.
Ci sono due parole che, per me, riassumono tutta la santità, tutto l'apostolato: "unione, amore".
Gli uomini più divoti e santi, amatori et exequitori dell'antiqua e nova legge, absolutamente e per particolar privilegio son stati chiamati asini.
Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d'essere margherite o violette, destinate a rallegrar lo sguardo del Signore quand'egli si degna d'abbassarlo.