L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla.
Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco.
La donna che vuol essere di un solo uomo, vuole in realtà che quest'uomo sia solo suo.
Le coppie fedeli non sanno ciò che perdono.
Chi non è padrone di sé finisce servo degli altri.
Il mondo non accetta volentieri le persone che soffrono senza pudore. Ognuno vuole solo illudersi che il male non esiste e così nessuno accetta di dividere troppo a lungo con qualcuno la testimonianza del contrario.
Un uomo che soffre prima del necessario soffre più del necessario.
È tanto facile avere simpatia per la sofferenza. E tanto difficile avere simpatia per il pensiero.
Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.
Noi non abbiamo forse valore se non per le nostre sofferenze. C'è tanta gente la cui gioia è così immonda, il cui ideale è così meschino, che noi dobbiamo benedire la nostra disgrazia se ci fa più degni.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
Spesso non diciamo quello che abbiamo dentro per paura di far soffrire gli altri e così ci portiamo dietro un peso che coni1 tempo diventa una montagna.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
È difficile non credersi superiori, quando si soffre di più.
Sappiate soffrire: sapendo soffrire, si soffre meno.