L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
La massa non vuol essere amata, ma sedotta.
La diffidenza più che sfiducia preconcetta è prudenza lungimirante.
L'aforisma è un lapillo dell'intelligenza.
Accettare se stessi è saggezza; accettare gli altri può anche essere menefreghismo.
Il progressista guarda sempre avanti. Anche se non vede niente.
C'è qualcosa di terribilmente morboso nella compassione che oggi si prova per la sofferenza. Si dovrebbe provare simpatia per il colore, la bellezza, la gioia di vivere. Quanto meno si parla dei mali della vita, tanto meglio è.
Guariamo dalla sofferenza solo provandola appieno.
È difficile non credersi superiori, quando si soffre di più.
Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.
Noi ci consoliamo delle sofferenze della vita pensando alla morte, e della morte pensando alle sofferenze della vita.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
Uno non ama meno un luogo solo per averci sofferto, a meno che non sia stata tutta sofferenza, nient'altro che sofferenza.
Un uomo che soffre prima del necessario soffre più del necessario.
Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?
Se una sofferenza ci tormenta senza aiutarci, bisogna smetterla prima possibile e allontanare dal cuore conforti illusori e l'amara voluttà del dolore.