L'imbecillità è la stupidità allo stato brado.
Credere ai miracoli è più comodo che confutarli.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Ci sono donne che vendono ciò dovrebbero donare e altre che donano ciò che potrebbero vendere. Le prime sono delle puttane, le seconde, delle sentimentali.
La maggior parte della gente non sa quel che vuole, né si cura di saperlo.
Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti, altri ancora che è meglio non risolvere.
Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi.
Nessun imbecille è così imbecille da non capire l'utilità di unirsi ad altri imbecilli contro gli intelligenti.
Di fronte agli imbecilli non c'è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro.
Lo sfruttamento degli imbecilli? Ma gli imbecilli sono sempre stati sfruttati; come è giusto. Il giorno che si smettesse di sfruttarli trionferebbero, e il mondo sarebbe perduto.
Solo gli imbecilli vissero "felici e contenti".
L'imbecille finisce dove comincia l'eroe.
Gli imbecilli intelligenti sono il cancro della società.
L'imbecillità è una rocca inespugnabile: tutto quel che vi urta contro, si spezza.
Quello di cui c'è bisogno non è attaccare la lampante imbecillità, ma spiegare ciò che la sostiene.
Generico scherno e insofferenza verso gli altri sono sempre un segno di imbecillità, quando un altro non lo abbia meritato con un suo specifico atto malvagio o meschino.