Credere ai miracoli è più comodo che confutarli.— Roberto Gervaso
Credere ai miracoli è più comodo che confutarli.
La diffidenza più che sfiducia preconcetta è prudenza lungimirante.
Il tempo sarà anche galantuomo, ma l'età non è certo una gentildonna.
La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi.
Pace: uno stato provvisorio che non lascia presagire niente di buono.
C'è un successo che si fonda sul merito e uno sulla fortuna. Il primo dura di più; il secondo costa di meno.
I miracoli sono le fasce in cui si avvolgono chiese infantili.
Si chiama miracolo quando Dio batte i suoi record.
I miracoli sono incidenti propizi, le cui cause naturali sono troppo complesse perché si possano facilmente capire.
Il miracolo è destinato a essere creduto da coloro che hanno avuto il dono della Fede. E a non esserlo, da coloro che questo dono non l'hanno avuto.
Chi non crede nei miracoli, non è un realista.
Non credo ai miracoli: ne ho visti troppi.
Perché i miracoli di Gesù Cristo sono autentici e quelli di Esculapio, di Apollonio di Tania e di Maometto sono falsi?
I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno.
È la sfiducia in se stessi che fa credere ai miracoli.