L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
Di radicale in Italia c'è solo il conformismo.
In amore, come in politica, il tradimento è una forma di legittima difesa.
Gli elettori dovrebbero scegliere i loro rappresentanti tra coloro che non si candidano.
Le bugie, mai; la verità, non sempre.
La vita è una maestra che apparentemente improvvisa le sue lezioni, che può bocciare i bravi e promuovere gli incapaci. In realtà, tutto predispone, e i suoi giudizi non sono mai avventati. Se tali sembrano è perché essa risponde a un provveditore di cui nessuno conosce i disegni.
Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
Ti voterò. Ma solo se vincerai.
Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.
Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non vi disturbate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti.
Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare.
Il voto è la politica del meno peggio.
Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.
Voto. Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni libero cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.
Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.