L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
Anni fa Umberto Eco si tagliò la barba per non farsi riconoscere. Poi, visto che nessuno lo riconosceva, se la fece ricrescere.
La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi.
La fedeltà è soprattutto mancanza di fantasia.
L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Oriana Fallaci: la penna montata.
Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non vi disturbate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti.
Ti voterò. Ma solo se vincerai.
Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.
Voto. Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni libero cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.
Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.
Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare.
Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.
Il voto è la politica del meno peggio.