Il diritto di voto dovrebbe anche essere diritto di veto.
L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro.
Più conosco gli uomini, più amo le donne.
Il più grande alleato della moda è il conformismo.
Per una donna mi butterei anche nel fuoco. Ma dopo di lei.
Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile.
Il voto è la politica del meno peggio.
Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare.
Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.
Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non vi disturbate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti.
Non sempre chi ha ragione viene votato: e il motivo è lo stesso per cui è raro che l'onesto diventi ricco.
L'ideale dell'italiano è il voto segreto.
Voto. Simbolo e strumento della facoltà che ha ogni libero cittadino di dimostrarsi uno sciocco e di rovinare il proprio paese.
Ti voterò. Ma solo se vincerai.