Non credo ai miracoli: ne ho visti troppi.
Si può sopravvivere a tutto al giorno d'oggi tranne che alla morte, e si può far dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione.
In questa epoca, tanti sono così ansiosi di educare il prossimo, che non hanno tempo per educare se stessi.
Sono solo le qualità superficiali a durare nel tempo. La natura più profonda di un uomo è presto scoperta.
Nient'altro fa invecchiare le donne, oggi, quanto la fedeltà dei loro ammiratori.
Che sciocchezza parlare di matrimoni felici; un uomo può essere felice con qualsiasi donna, purché non la ami veramente.
I miracoli sono incidenti propizi, le cui cause naturali sono troppo complesse perché si possano facilmente capire.
È la sfiducia in se stessi che fa credere ai miracoli.
Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di Dio ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati.
I miracoli sono sull'uscio di casa. Basta saperli accogliere come fiori sbocciati in un deserto di sabbia. Sono fatti di amore, chiarezza e speranza.
I miracoli sono le fasce in cui si avvolgono chiese infantili.
Credere ai miracoli è più comodo che confutarli.
I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno.
Il miracolo è destinato a essere creduto da coloro che hanno avuto il dono della Fede. E a non esserlo, da coloro che questo dono non l'hanno avuto.
La scienza non è che la spiegazione di un miracolo che non riusciamo mai a spiegare e l'arte è un'interpretazione di quel miracolo.
Chi non crede nei miracoli, non è un realista.