L'eleganza dovrebbe essere il criterio del giudizio di ogni comportamento come di ogni prodotto della mente.
Il lusso è una questione di soldi. L'eleganza è una questione di educazione.
Ecco com'è la vita. È un po' come la cucina, puzza altrettanto e bisogna sporcarsi le mani se si vuol far da mangiare; sappia soltanto sbrogliarsela con eleganza. È tutta qui la morale della nostra epoca.
Una donna può essere "troppo vestita", ma non "troppo elegante".
Il bruto si copre, il ricco e lo sciocco si adornano, l'elegante si veste.
La trascuratezza nel vestire è un suicidio morale.
Piuttosto perdonare un brutto piede che delle brutte calze.
L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.
L'eleganza deve essere la giusta combinazione di distinzione, naturalezza, cura e semplicità. Fuori da questo, credetemi, non c'è eleganza. Solo pretesa.
Per una donna, l'abito più elegante è l'abbraccio dell'uomo che ama.
Complimento: è la veste elegante dell'invidia.